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EX378

Red Hat Certified Cloud-native Developer exam

NOME ESAME
Red Hat Certified Cloud-native Developer exam
CODICE ESAME
EX378
PREZZO (per persona)
500€ + IVA.
MODALITÀ DI EROGAZIONE

Quali corsi devo seguire per sostenere questo esame?

  • Aver completato il corso Red Hat cloud native Microservices Development with Quarkus (DO378) o possedere un’esperienza pratica equivalente.
  • Familiarità con l’utilizzo di Visual Code/Codiium in un ambiente Red Hat Enterprise Linux.
  • Per questo esame è necessaria una buona esperienza con JSE, incluse la conoscenza e la comprensione dei concetti e delle API Java principali. Durante l’esame, ad esempio, è necessario conoscere eccezioni, annotazioni e le API di raccolta.
  • La conoscenza di base di Openshift/Kubernetes è utile ma non obbligatoria.

Descrizione esame

L’esame Red Hat Certified Cloud-native Developer exam (EX378) verifica le competenze e conoscenze in materia di programmazione lato server delle applicazioni Java Kubernetes native che utilizzano il framework Quarkus. L’esame è incentrato sulle competenze di base necessarie per creare un microservizio completo utilizzando un datastore persistente.

Il superamento dell’esame consente di ottenere la qualifica di Red Hat Certified Cloud-native Developer, utile anche per il conseguimento della certificazione Red Hat Certified Architect (RHCA®) certification

L’esame si svolge su Red Hat® OpenShift® Container Platform 4.5. L’esame si svolge su Red Hat Build of Quarkus v1.7.

Argomenti dell'esame

Ottenimento delle proprietà di configurazione tramite numerose sorgenti compatibili con l’ambiente, rese disponibili con l’inserimento di dipendenza o la ricerca
  • Esternalizzazione di dati in valori configurati
  • Inserimento di valori configurati nei bean usando i qualifier @Inject e @ConfigProperty
  • Accesso o creazione di una configurazione.
  • Comprensione di ConfigSource predefinito e personalizzato e dell’ordinamento di ConfigSource.
Creazione di microservizi basati su Quarkus tolleranti agli errori utilizzando le strategie di tolleranza agli errori di MicroProfile
  • Analisi delle relazioni di MicroProfile Config.
  • Analisi delle differenze tra i tipi di esecuzione sincrona e asincrona.
  • Utilizzo di @Timeout.
  • Comprensione dei criteri di ripetizione e loro applicazione tramite @Retry.
  • Comprensione e definizione del fallback.
  • Comprensione e applicazione di CircuitBreaker.
  • Comprensione e applicazione di Bulkhead.
  • Comprensione e impostazione della configurazione della tolleranza di errore.
Verifica della condizione di un’applicazione Quarkus da un’altra macchina utilizzando il controllo integrità di MicroProfile
  • Comprensione e implementazione dell’interfaccia del controllo integrità.
  • Comprensione e applicazione delle annotazioni @Liveness e @Readiness.
  • Comprensione e implementazione di una risposta di controllo integrità.
  • Creazione di una risposta di controllo integrità intuitiva.
Esportazione dei dati di monitoraggio negli agenti di gestione da un’applicazione Quarkus in esecuzione utilizzando MicroProfile Metrics
  • Comprensione e utilizzo di tre insiemi di risorse secondarie (ambiti): di base, del fornitore e dell’applicazione.
  • Comprensione dei tag (etichette).
  • Comprensione e utilizzo dei metadati.
  • Comprensione dei registri delle metriche e @Metric.
  • Esposizione delle metriche tramite l’API REST.
  • Familiarità con le metriche richieste.
  • Analisi del modello di programmazione relativo alle metriche dell’applicazione Quarkus.
MicroProfile Interoperable JWT RBAC sulle applicazioni Quarkus: JSON Web Token (JWT) basati su OpenID Connect (OIDC) per il controllo degli accessi basato sui ruoli (RBAC) degli endpoint dei microservizi
  • Comprensione dell’autenticazione basata su token.
  • Utilizzo dei token di connessione JWT per proteggere i servizi.
  • Distinzione di un’applicazione JAX-RS a cui occorre applicare il controllo degli accessi MP-JWT.
  • Associazione dei token MP-JWT alle API per container di Java EE.
Implementazione di un’applicazione Quarkus ed esposizione degli endpoint del servizio REST con JAX-RS
  • Comprensione dei concetti di base di REST, in particolare l’applicazione e l’uso dei metodi HTTP PUT, DELETE, GET e POST.
  • Familiarità e utilizzo dei codici standard restituiti da HTTP.
  • Implementazione della classe di risorse root RESTful.
  • Esposizione di un servizio REST tramite JAX-RS.
  • Comprensione e utilizzo delle annotazioni @Path, @Produce e @Consume.
  • Utilizzo di CDI per integrare componenti.
  • Utilizzo di Bean Validation per garantire il formato dei dati e la coerenza.
Mapping JPA semplificato con Panache
  • Analisi delle differenze tra Active Record Pattern e Repository Pattern.
  • Utilizzo dei concetti base di JPA per creare, leggere, aggiornare ed eliminare oggetti persistenti e relazioni tra gli stessi.
  • Esecuzione del mapping di una relazione bidirezionale uno-a-molti tra due entità, inclusi entrambi gli elementi dell’associazione.
  • Esecuzione delle operazioni Panache più comuni e aggiunta dei metodi di entità personalizzati.
Specifica Microprofile OpenAPI per documentare le API RESTful
  • Analisi dei documenti OpenAPI e dell’interfaccia utente Swagger per rilevare le API dei servizi remoti.
  • Collegamento agli endpoint dei servizi remoti di controllo delle versioni semantiche (semver).
  • Comprensione delle modalità di generazione del documento OpenAPI predefinito e personalizzato per gli endpoint JAX-RS.
Interazione con le API REST in Quarkus utilizzando MicroProfile REST Client
  • Familiarità con l’approccio indipendente dai tipi per richiamare i servizi RESTful su HTTP utilizzando le API JAX-RS.
  • Comprensione dei concetti di base di REST, in particolare l’applicazione e l’uso dei metodi HTTP PUT, DELETE, GET e POST.
  • Creazione e utilizzo di un client REST per connettersi a un servizio remoto.
  • Impostazione dei parametri e configurazione dell’URI del client REST per richiamare un microservizio remoto specifico.
  • Familiarità e utilizzo di nuove intestazioni client speciali.
Come per tutti gli esami Red Hat basati sulle prestazioni, le configurazioni devono persistere senza intervento dopo il riavvio del sistema.

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