Uno delle occasioni che eventi come il Red Hat Summit offrono sono gli incontri che si possono fare, in occasione di eventi collaterali organizzati appositamente o girovagando fra labs e area espositiva.
La prima occasione di social networking è stata la partita di baseball San Francisco Giants-Auckland, che è un po’ come dire Verona-Chievo da noi, tanto sono vicine le due città. Evento riservato ai certificati Red Hat, come in tutte le occasioni del genere la partita è stata preceduta da “food and beverages”, con i partecipanti europei intenzionati a capire la ragione della popolarità di un gioco che ai più sembra lento e noioso.
Per la cronaca, la partita è finita 8-5 per i Giants di San Francisco. In occasione della partita abbiamo incontrato membri della comunità Open Source rivisti successivamente in altri ambiti. Ad esempio il belga Fabian Arrotin (prima foto in basso), membro del progetto CentOS o Karsten Wade di RDO (seconda foto in basso). Sempre occasioni per scambiare due chiacchiere sulle rispettive esperienze con persone che incarnano lo spirito Open tipico del nostro mondo.
E in mezzo a tanti incontri non potevano mancare quelli con altri Red Hat Instructor, alcuni dei quali impegnati in attività di training organizzate durante il Red Hat Summit Plus, cioè ingresso alla conferenza accoppiato ad un corso della durata di due giorni a scelta fra corsi più introduttivi, oppure OpenStack, Ansible, Puppet. E fra i trainer presenti abbiamo incontrato Phil Sweany e Susan Lauber, due fra i trainer con più esperienza alle spalle e noti animatori della mailing list dedicata.
Entrambi molto gentili e disponibili, con Phil la giornata è proseguita una birra dopo l’altra fino al party finale che ha segnato la conclusione del Summit 2016, fra musica dal vivo, giochi, e ovviamente cibo a volontà. Appuntamento quindi fra poco meno di un anno dal 2 al 5 maggio 2017 a Boston per un altro grande Summit.
