Gli obiettivi del corso saranno:
installazione, configurazione, tuning e rilascio in produzione di Red Hat Satellite 6.
Il corso introduce nuovi elementi caratteristici di Satellite 6 come i Capsule, proxy server remoti che permettono di distribuire il carico di lavoro su data center remoti in base a due logiche di raggruppamento distinte: Organizations e Locations. Se le Organizations sono un concetto ereditato da Satellite 5, le Locations sono dei raggruppamenti geografici introdotti in Satellite 6 che permettono di profilare e definire in modo ancora più accurato le infrastrutture gestite.
Viene affrontata la gestione degli utenti e dei ruoli ad essi assegnabili in Satellite 6. Successivamente viene trattata la gestione di Subscription, assieme alla customizzazione delle CDN (Content Delivery Network),la creazione di Products e di Repository, sia RPM che Puppet, la loro sincronizzazione e la creazione di sync plans per mantenere aggiornati i repo in modo costante. La gestione dei repository rientra nell’ambito della creazione di repo custom, popolati con software personalizzato, creati dinamicamente tramite la feature di Repo Discovery, che necessita soltanto di una url remota per scoprire e agganciare tutti i repository raggiungibili.
Successivamente si introducono due delle features più interessanti di Satellite 6: i Lifecycle Environment le Content View. I primi permettono di promuovere il software distribuito e le configurazione attraverso un percorso prefissato (Environment Path) mentre le Content View permettono di organizzare i repository e di applicare filtri su package ed errata all’interno di esse. Questa feature permette di rendere visibile, su un gruppo di macchine, una selezione ed un determinato versioning dei software desiderati.
Una delle caratteristiche più importanti di Red Hat Satellite 6 è l’integrazione nativa con Puppet. Puppet, noto tool di configuration management e automazione, permette di gestire e configurare gli host della nostra infrastruttura. In Satellite 6, configurato in fase di installazione come Puppet Master, è possibile creare dei repository Puppet contenenti le classi che verranno applicate e di integrarne il contenuto all’interno di Content View. Viene trattata la creazione di Activation Key, che permettono di effettuare la sottoscrizione automatica di host, l’abilitazione di repository a scelta e di moduli puppet e di filtrare la distribuzione attraverso i Lifecycle Environment e le Content View.
Durante il quarto giorno si affronta il provisioning ovvero le procedure e i template gestiti da Satellite 6 per implementare il bare metal provisioning, quindi l’installazione di macchine fisiche o virtuali. Si vedrà come customizzare i provisioning template e come crearne di nuovi, assieme alla customizzazione di partition tables per definire i layout dei dischi in fase di installazione. Viene trattato infine il Bare Metal Discovery, che permette di fare discovery automatico di nuove macchine e di definire delle policy di auto provisioning in base a parametri configurabili dedotti dal discovery stesso (come ad esempio l’auto provisioning di macchine con una specifica quantità di RAM o una tipologia di CPU). Tra le extra features di Satellite 6.2, viene accennata la possibilità di fare provisioning di Docker Container e Atomic Host. Verranno infine accennati gli aspetti salienti della migrazione da Satellite 5 a Satellite 6 tramite l’uso di tool appositamente prodotti come il tool sat5to6.
Questo corso fa parte del curriculum RHCA, Red Hat Certified Architect che si rivolge a sistemisti con esperienza che abbiano almeno una Red Hat Certified Engineer o quanto meno uno skill equivalente.
Il corso è basato su Red Hat Enterprise Linux 7 con tutte le sue novità e caratteristiche, di cui è consigliata la familiarità.