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Come è nato Linux: Linus Torvalds ed il suo “Just for fun”

Gaetano La Rosa
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Come è nato Linux?

oggi voglio parlarvi di un libro che ho letto moltissimi anni fa, nel 2003, “Rivoluzionario per caso”. La storia autobiografica di Linus Torvalds, dove descrive come è riuscito in modo abbastanza casuale, a creare il kernel di linux. Just for fun, come titola la versione in inglese del libro stesso, nerdando nella su stanzetta a soli 21 anni scrivendo del codice perché aveva una necessità. Quella di poter leggere la propria posta elettronica universitaria da casa.

Ma oltre ad essere un eccezionale coder, il suo grande colpo di genio fu quello di condividere subito il sorgente del suo software appena nato. E’ famosa infatti la sua email al gruppo di minix dove scrive “nulla di professionale, ma solo uno strumento casalingo” è diventato quello che oggi è il nostro linux. Il nostro mondo.

E’ da li che è partito tutto, insieme al progetto GNU di Stalman. Linux è il progetto collaborativo più importante della storia, mai così tante persone hanno collaborato ad un unico progetto così come è stato con Linux, è tutto è ha inizio da qui, da Torvalds che scrivendo del codice nel buio della sua stanzetta ha dato il via al kernel, quello che oggi è la base del nostro linux. Che in realtà lui chiamò FREAX, ma poco dopo cambio nome in Linux.

From: torvalds@klaava.Helsinki.FI (Linus Benedict Torvalds)
Newsgroups: comp.os.minix
Subject: What would you like to see most in minix?
Summary: small poll for my new operating system
Message-ID: <1991Aug25.205708.9541@klaava.Helsinki.FI>
Date: 25 Aug 91 20:57:08 GMT
Organization: University of Helsinki

Hello everybody out there using minix – I’m doing a (free) operating system (just a hobby, won’t be big and professional like gnu) for 386(486) AT clones. This has been brewing since april, and is starting to get ready. I’d like any feedback on things people like/dislike in minix, as my OS resembles it somewhat (same physical layout of the file-system (due to practical reasons) among other things).

I’ve currently ported bash(1.08) and gcc(1.40), and things seem to work. This implies that I’ll get something practical within a few months, and I’d like to know what features most people would want. Any suggestions are welcome, but I won’t promise I’ll implement them 🙂

 

Linus (torvalds@kruuna.helsinki.fi)

PS. Yes – it’s free of any minix code, and it has a multi-threaded fs. It is NOT protable (uses 386 task switching etc), and it probably never will support anything other than AT-harddisks, as that’s all I have :-(.

 

 

“Salve a tutti quelli che là fuori usano minix – sto per fare un sistema (libero) operativo (solo un hobby, non sarà grande e professionale come gnu) per cloni AT 386 (486). È stato messo su da aprile ed è pronto a partire. Mi piacerebbe ricevere risposte su ciò che piace/non piace in minix, dal momento che il mio OS gli somiglia in alcune cose (lo stesso layout fisico del filesystem (dovuto a ragioni pratiche fra le altre cose). Attualmente vi ho trasferito bash (1.08) e gcc (1.40) e le cose sembrano funzionare.”

Libro scritto nel 2000, ed è incredibile vedere come Linus già all’epoca aveva una visione molto avanti di quello che sarebbe stato il mondo dell’IT, ma non solo. Anche il mondo della comunicazione digitale in generale. La cosa che mi ha colpito moltissimo è che in alcuni passaggi di questo libro descrive come secondo lui si sarebbe evoluta internet.

Internet che come sappiamo è nata come ARPANET, necessità legata agli scopi militari degli Stati Uniti, e la sua previsione in quegli anni lì diceva che il secondo step evolutivo di internet sarebbe stato legato al social. Pazzesco pensare che lo scriveva nel 2000. Oggi sappiamo bene come si è evoluta internet e il ruolo centrale dei social nell’utilizzo della rete. L’altro passaggio curioso è quello nel quale dice che il terzo step evolutivo di internet sarà legato al divertimento. Vediamo se ci azzecca! Sarà curioso vedere come si evolverà. In ogni caso io vi consiglio tanto questo libro, merita la lettura

Info about author

Gaetano La Rosa

RHCA Trainer & Solution Architect